Roma, 30 luglio 2013. Questa mattina il Presidente di Federculture Roberto Grossi ha incontrato a Palazzo Chigi Fabrizio Pagani, consigliere del Presidente del Consiglio Enrico Letta, per discutere i temi della cultura e le proposte di Federculture per il settore.
Nel colloquio, concordato su indicazione del Presidente Letta stesso a seguito di una lettera di Federculture, Grossi ha evidenziato la necessità improrogabile che il governo dia un segnale di inversione di rotta rispetto al sostegno dell’industria culturale e creativa ed in particolare ha evidenziato tre questioni rilevanti.
Innanzitutto la proposta di inserire nel D.l. 76/2013 “decreto occupazione” una norma a sostegno dello start up di imprese giovanili che ne favorisca l’affidamento in gestione di beni, attività e servizi culturali attraverso convenzioni con la pubblica amministrazione e nella cornice di un Albo da istituire presso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Il secondo tema affrontato ha riguardato la previsione di una norma fiscale che consenta la detraibilità delle spese per la fruizione di cultura – così come già previsto dal D.l. 63/2013 relativamente all’acquisto di beni per la casa come i grandi elettrodomestici – al fine di sostenere i consumi delle famiglie e rilanciare il sistema dell’offerta culturale.
Grossi ha infine richiamato l’urgenza di superare una volta per tutte le norme che, dalla legge122/2010 alla “spending review”, vincolano l’autonomia e la capacità operativa delle imprese culturali.
«Il Paese non può più attendere, è questo il momento di dare delle risposte a tutti i cittadini e al sistema produttivo per superare l’oblio e l’indifferenza nel quale sono state relegate da troppi anni le politiche per la cultura e l’istruzione. Siamo ancora in tempo per risalire la china e recuperare la competitività perduta della nostra produzione artistica, creativa e culturale. Ma occorrono scelte immediate». Ha dichiarato Roberto Grossi al termine dell’incontro.
La Presidenza del Consiglio ha poi comunicato di aver già dato il via all’esame delle proposte di Federculture di concerto con l’ufficio legislativo del MiBAC e del Ministero del Lavoro.