Il convegno “Cultura e Mezzogiorno. Una nuova strategia per il Paese” organizzato martedì 29 ottobre da Federculture e dall’Università Aldo Moro di Bari, certamente grazie anche alla presenza del Presidente della Repubblica, ha ottenuto un successo e una eco straordinarie.
La partecipazione così come l’attenzione dei media, sono stati travolgenti ed un’ampia risonanza è stata data ai temi dell’incontro: come rispondere alla crisi e alla sfida della competitività con una nuova strategia nella quale le grandi risorse culturali, i talenti creativi e il patrimonio storico, naturale e immateriale del Mezzogiorno siano la chiave di volta per l’affermazione di un percorso di rinascita sociale ed economica del Sud e dell’intero Paese.
“Il Paese potrà salvarsi solamente se saprà valorizzare le risorse del Mezzogiorno” è la frase di Napolitano citata come incipit nell’intervento introduttivo del Rettore uscente Corrado Petrocelli che ha tenuto a ripercorrere quanto da lui scritto nel rapporto Federculture 2013: “Quando il Paese dovette riprendersi dalla drammatica situazione del dopoguerra, ricostruendo dalle macerie, seppe ricominciare con un grande programma di investimento sull’istruzione, sulla cultura, sulla lotta all’analfabetismo: fu prioritario, allora, costruire le scuole, istituire le biblioteche, potenziare le università. Servirebbe ritrovare quello spirito e quella convinzione, prima che sia tardi.”
Rivedi l’intervento integrale del Rettore Corrado Petrocelli
[videoembed type=”youtube” ratio=”sixteen_by_nine” align=”aligncenter” width=”400″ url=”http://www.youtube.com/watch?v=Wu4eypPVHsg&list=UUX5Q-yKlZs4gCIwelJMy3AA&index=4″ id=”video-0″]
E il responsabile di Confindustria Meridione, Alessandro Laterza ha sottolineato come nel ‘Progetto di Confindustria per l’Italia. Crescere si può, si deve” del gennaio 2013 “per la prima vola la cultura appare tra le materie da privilegiare al pari, ad esempio, di fisco e finanza d’impresa, lavoro e capitale umano, politiche industriali e sviluppo sostenibile. Un’attenzione mai ricevuta in precedenza. Ciò per affermare che Confindustria e la presidenza Squinzi hanno messo stabilmente a tema la cultura come leva di sviluppo.”
Rivedi l’intervento integrale di Alessandro Laterza
[videoembed type=”youtube” ratio=”sixteen_by_nine” align=”aligncenter” width=”400″ url=”http://www.youtube.com/watch?v=lcuWBl5wk5I” id=”video-0″]
Anche Federculture attraverso il proprio Presidente Roberto Grossi ha evidenziato che “non c’è sviluppo senza cultura, come non ci può essere nuova crescita del Paese senza il Mezzogiorno”. Diversi i punti su cui ha insistito Grossi. Rendere efficiente la gestione della ricchezza culturale del nostro Mezzogiorno, anche “abbandonando quella diretta dello Stato e delle altre istituzioni pubbliche, puntando su quei modelli che nel resto d’Italia e in Europa hanno garantito in modo efficace la funzione di servizio pubblico, in un rapporto più fecondo con i privati e il territorio”.
Ma anche sostenere le imprese culturali e creative ed accrescere la partecipazione dei cittadini. “Non si tratta solo di incentivare la visita ai templi dell’arte, alle cattedrali della storia, ma di portare la cultura nelle famiglie, nelle case e nelle periferie, nei luoghi di lavoro e di incontro, dove la gente vive ogni giorno. Anche per fronteggiare l’allontanamento dei cittadini dalla fruizione culturale che nel 2012 è crollata, e nel Sud rischia di assumere i contorni di una vera depressione dei consumi. E’ indispensabile, pertanto, rafforzare e modernizzare la rete dell’offerta e della produzione culturale per stimolare la domanda e la partecipazione. Per questo serve una politica fiscale che incentivi gli investimenti delle imprese e i consumi delle famiglie. Perché, allora, ad esempio come fortemente sostenuto da Federculture, non pensare ad introdurre la detrazione fiscale delle spese culturali e per la formazione?”
Rivedi l’intervento integrale di Roberto Grossi
[videoembed type=”youtube” ratio=”sixteen_by_nine” align=”aligncenter” width=”400″ url=”http://www.youtube.com/watch?v=i_Tiav8-KiI” id=”video-0″]
Ed il Ministro Massimo Bray ha concluso: “Più in generale, credo che per un’efficace opera di tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali sia decisiva la capacità di fare sistema: tra Stato ed Enti Locali; tra i diversi attori del mondo culturale; tra cultura e turismo; tra beni artistici e paesaggio; tra istituzioni culturali e associazioni; tra centro e periferia. L’obiettivo che credo dobbiamo porci è quello di un’alleanza per la Cultura, tesa a far nascere e a diffondere presso tutte le forze sociali e in tutti gli ambiti della vita associata una nuova sensibilità e una nuova consapevolezza: quella che mi piace definire come ‘la cultura delle culture’.”
Rivedi l’intervento integrale di Massimo Bray
[videoembed type=”youtube” ratio=”sixteen_by_nine” align=”aligncenter” width=”400″ url=”http://www.youtube.com/watch?v=-3EwvXttEQo&feature=c4-overview&list=UUX5Q-yKlZs4gCIwelJMy3AA” id=”video-0″]
A margine del convegno, dopo aver ascoltato i relatori il Presidente Napolitano ha sottolineato che “il Sud deve recuperare un ruolo che sta perdendo nello sviluppo generale del Paese”.
Leggi la relazione di Roberto Grossi
Scarica la rassegna stampa
L’evento è stato realizzato in collaborazione con:
Si ringrazia: