Dopo circa un anno dalla trasformazione del disegno di legge cosiddetto Made in Italy in Legge 27 dicembre 2023, n. 206, sono stati firmati i primi decreti attuativi relativi alla disciplina sulle Imprese Culturali e Creative inserita nella legge stessa.
Il primo di questi è stato il decreto interministeriale firmato a fine ottobre 2024 dal Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, di concerto con il Ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, relativo alle “Modalità e condizioni per il riconoscimento della qualifica di impresa culturale e creativa, ai sensi dell’art. 25, comma 6, della Legge 27 dicembre 2023, n. 206”.
Il decreto fissa i criteri e le modalità per conseguire il riconoscimento di ICC, che avviene innanzitutto a seguito dell’iscrizione nella sezione speciale del registro delle imprese – che entro sessanta giorni dall’entrata in vigore del decreto deve essere istituito dalle Camere di commercio – , e definisce quali sono i soggetti che possono presentare l’istanza, ossia:
a) gli enti, indipendentemente dalla forma giuridica, inclusi quelli costituiti nelle forme di cui al libro V del codice civile;
b) i lavoratori autonomi;
c) gli enti del Terzo settore, previsti dall’articolo 11, comma 2, del decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117, le imprese sociali di cui al decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 112, e gli enti di cui al libro I, titolo II, capo II, del codice civile che svolgono prevalentemente in forma di impresa, in via esclusiva o prevalente, una o più delle attività di cui all’articolo 4, comma 1 del presente decreto;
d) le start up innovative di cui all’articolo 25 del decreto legge 18 ottobre 2012, n. 179, in possesso dei requisiti di cui all’articolo 4, comma 1 del presente decreto.
Come requisiti oggettivi è richiesto che i fini del riconoscimento della qualifica di impresa culturale e creativa, i soggetti candidabili:
a) svolgere attività stabile e continuativa con sede in Italia, ai sensi del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, o in uno degli Stati membri dell’Unione europea o in uno degli Stati aderenti all’Accordo sullo Spazio economico europeo, purché siano soggetti passivi di imposta in Italia;
b) svolgere in forma di impresa, in via esclusiva o prevalente, una o più delle seguenti attività: ideazione, creazione, produzione, sviluppo, diffusione, promozione, conservazione, ricerca, valorizzazione e gestione di beni, attività e prodotti culturali.
Le attività sono tassativamente individuate nell’allegato che costituisce parte integrante del decreto e sono contraddistinte da un descrittore riconducibile alla classificazione ATECO.
Successivamente, lo scorso 18 dicembre 2024 il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha firmato il decreto con cui vengono fissate le modalità di “Istituzione dell’albo delle imprese culturali e creative di interesse nazionale, ai sensi dell’art. 26, comma 1 della Legge 27 dicembre 2023, n. 206”.
Il decreto stabilisce che per “imprese culturali e creative di interesse nazionale” si intendono i soggetti di cui all’articolo 25 della legge n. 206 del 2023 e del decreto 25 ottobre 2024 rep. 402 del Ministero della cultura di concerto con il Ministero delle imprese e del Made in Italy, i quali in ragione della loro storia, prestigio e importanza strategica nel settore produttivo e culturale italiano, rappresentano un’eccellenza collegata al territorio nazionale e che l’iscrizione all’albo è condizione per l’utilizzazione della denominazione “Impresa culturale e creativa di interesse nazionale”.
L’albo stesso viene istituito entro 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto, presso la Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura (“DGCC”), tenuto con modalità telematiche. L’albo è pubblicato sul sito istituzionale della DGCC del Ministero della Cultura, che ne cura l’aggiornamento ed è liberamente consultabile.
I soggetti titolati a richiedere l’iscrizione all’albo sono quelli che, al momento della presentazione della domanda: a) hanno ottenuto il riconoscimento della qualifica di impresa culturale e creativa ai sensi dell’articolo 25 della legge n. 206 del 2023 e del decreto 25 ottobre 2024 rep. 402; b) svolgono, da almeno 5 anni, attività che contribuiscono, in ambito nazionale e internazionale, alla definizione dell’identità nazionale e alla crescita civile, culturale ed economica del Paese oppure attività capaci di connettere la propria organizzazione con il territorio in cui è localizzata e di valorizzare il territorio medesimo attraverso la propria attività; c) abbiano un archivio di impresa, inteso come l’insieme della documentazione strumentale o funzionale all’attività dell’impresa stessa.
L’istanza di iscrizione è presentata alla DGCC del Ministero della Cultura esclusivamente con modalità telematica accedendo all’area riservata del portale bandi della DGCC, previa registrazione. Entro 90 giorni la DGCC esaminerà le istanze di ammissione valutando i requisiti dei richiedenti. Le imprese di cui all’articolo 3, comma 2 del decreto sono automaticamente ammesse all’iscrizione al presente albo, senza necessità di effettuare ulteriore istruttoria.
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