E’ stato inaugurato a Cagli il nuovo allestimento multimediale realizzato nel Museo Archeologico e della Via Flaminia e dedicato alla Stipe di Coltona, uno dei ritrovamenti archeologici più importanti del territorio marchigiano: 12 bronzetti, di cui nove realizzati in stile italico da artigiani nel V secolo a.C. che raffigurano una divinità in assetto da guerra, e tre di produzione etrusca, databili alle fine del V secolo a.C.
I bronzetti, oggi conservati al Museo Archeologico Nazionale delle Marche, sono tornati virtualmente nel loro territorio di origine, attraverso un’installazione che ha l’obiettivo di coinvolgere i giovani nella scoperta e nella promozione del patrimonio, rendendo il museo più accessibile e in stretto collegamento con la comunità locale.
Il nuovo allestimento consiste nell’esposizione di fedeli repliche in resina dei bronzetti, esplorabili tattilmente, ed è inoltre possibile scoprire la loro storia e immergersi nel racconto del loro lungo viaggio attraverso un tavolo interattivo che permette a grandi e piccini di attivare dei video racconti. Si aggiunge a questo un virtual tour dedicato all’area cagliese della Via Flaminia, che guida i visitatori nei luoghi legati all’antica strada consolare, rafforzando così il dialogo fra museo, territorio e comunità.
Si tratta dell’output finale del progetto europeo Erasmus+ Next-Museum, volto a favorire nei piccoli e medi musei l’utilizzo di strumenti digitali in diversi ambiti del settore, dalla gestione alla promozione culturale fino alle esperienze di fruizione nel museo, attraverso la nuova figura del Curatore Digitale.
Con capofila Fondazione Marche Cultura – settore Musei e Luoghi della Cultura coordinato da Daisy De Nardis, il progetto ha coinvolto quattro nazioni: Italia, Grecia, Croazia e Spagna, e un vasto partenariato italiano costituito da Università Politecnica delle Marche e ICOM Italia, con la partecipazione del Comune di Cagli e Museo Archeologico e della Via Flaminia di Cagli, Museo Archeologico Nazionale delle Marche e Museo Tattile Statale Omero (Direzione regionale Musei Marche), Comune di Fano e Confcommercio di Pesaro e Urbino – Marche Nord.
Concepito come un progetto destinato a tutta la regione e per tutti i pubblici possibili, il progetto rappresenta sicuramente per le Marche un caso studio sulla digitalizzazione dei musei.
Hanno partecipato 11 partner, 15 istituti culturali di 7 comuni di tutte le province marchigiane e la Community museale marchigiana, oltre ad altri soggetti pubblici e privati interessati, con circa 200 professionisti che hanno seguito le attività lungo tutto il percorso.